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La cooperazione tra animali umani e non nella sperimentazione scientifica

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tesi33985838.pdf (1.178Mb)
Autore
Vallebona, Andrea <2001>
Data
2025-10-17
Disponibile dal
2025-10-23
Abstract
La sperimentazione animale, sebbene ancora ampiamente utilizzata nella ricerca scientifica, è oggi oggetto di crescente critica etica e scientifica. Seguendo i principi delle 3R (Replacement, Reduction, Refinement), la comunità scientifica sta compiendo importanti progressi nello sviluppo di metodi alternativi, come l’organ-on-a-chip (OOC), una tecnologia emergente di coltura cellulare tridimensionale in grado di simulare funzioni fisiologiche di organi umani. Parallelamente, il dibattito etico-politico sulla sperimentazione animale sottolinea la necessità di superare la logica del semplice sfruttamento. L’attuale relazione tra ricercatore e animale si configura come un’asimmetria di potere, ma non è riducibile a un unico modello relazionale. In laboratorio, il rapporto con l’animale può assumere forme complesse, talvolta personali, che mettono in discussione l’idea di una soggettività animale priva di valore morale. L'intenzione di questo elaborato è quella di proporre un cambiamento di paradigma: immaginare una relazione cooperativa con gli animali da laboratorio, riconoscendone il contributo e attribuendo loro uno status morale basato sul ruolo che svolgono nella società e nella ricerca, contrastando lo specismo ancora radicato nella pratica scientifica.
 
Animal testing, although still widely used in scientific research, is increasingly subject to ethical and scientific criticism. Following the principles of the 3Rs (Replacement, Reduction, Refinement), the scientific community is making significant progress in developing alternative methods, such as organ-on-a-chip (OOC) technology—an emerging form of three-dimensional cell culture capable of simulating the physiological functions of human organs. At the same time, the ethical-political debate surrounding animal experimentation highlights the need to move beyond the logic of mere exploitation. The current relationship between researchers and animals is marked by a power asymmetry but cannot be reduced to a single relational model. Within laboratories, the human-animal interaction can take on complex, sometimes personal forms that challenge the notion of animals as beings devoid of moral value. This paper aims to propose a paradigm shift: to envision a cooperative relationship with laboratory animals, acknowledging their contribution and attributing to them a moral status based on the role they play in both society and scientific research. In doing so, it seeks to confront the speciesism still embedded in scientific practices.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesis
Collezioni
  • Laurea Magistrale [6441]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13221
Metadati
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