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Lettere dei captivi Liguri dal Maghreb nel XVII secolo: un'analisi storica e linguistica.

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tesi34620838.pdf (4.999Mb)
Autore
Lagna, Beatrice <2000>
Data
2025-10-13
Disponibile dal
2025-10-16
Abstract
Il seguente lavoro di tesi si inserisce nel vasto campo degli studi sulla pirateria e la schiavitù nel Mediterraneo in Età Moderna, un'epoca di profonde trasformazioni, conflitti e scambi intensi. In questo contesto, come sottolineato dallo storico Fernand Braudel, il mare non era semplicemente una via di comunicazione per il commercio, ma un vero e proprio "confine liquido" tra civiltà, un'area dinamica di interazione che modellava i destini dei popoli che vi si affacciavano. Questo progetto, inoltre, si distingue per il suo focus su un ambito solitamente marginale nella storiografia: le testimonianze dirette dei captivi. La ricerca si propone di rispondere a una duplice domanda investigativa: In che modo le lettere scritte dai prigionieri liguri riflettono le dinamiche sociali, economiche e le pratiche complesse del riscatto? Quali sono le specificità del linguaggio utilizzato in queste missive, e come si inserisce tale uso nella categoria dei "semicolti," ovvero persone con un'istruzione di base ma non formalizzata? L'obiettivo è dimostrare come queste fonti, scritte da individui comuni e non da letterati, siano documenti eccezionalmente ricchi. Essi offrono una testimonianza "dal basso" sia della dura realtà della vita in prigionia, con le sue sofferenze e speranze, sia di un uso spontaneo, non standardizzato e autentico della lingua italiana, fornendo preziose intuizioni sull'italiano popolare del XVII secolo.
 
This thesis project explores the extensive field of piracy and slavery in the Mediterranean during the Early Modern period. As highlighted by the historian Fernand Braudel, the sea at this time was more than just a trade route; it was a "liquid border" between civilizations, a dynamic space of conflict and interaction that shaped the identities of the people living around it. This research distinguishes itself by focusing on an area often marginalized in historical studies: the direct accounts of captives. The project aims to answer a two-part question: How do the letters written by Ligurian prisoners reflect the complex social and economic dynamics of ransom and the practices used to secure it? What are the specific characteristics of the language used in these letters, and how does this usage fit into the category of the "semi-literate” Individuals with a basic, but not formal, education? The goal is to show that these sources, written by ordinary people and not by literary figures, are incredibly valuable documents. They provide a "bottom-up" perspective on the harsh reality of life in captivity, capturing the suffering and hope of the prisoners. Additionally, they offer a spontaneous, non-standardized, and authentic glimpse into the popular Italian language of the 17th century, providing unique insights into its usage.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesis
Collezioni
  • Laurea Magistrale [6259]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13165
Metadati
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