Università di Genova logo, link al sitoUniRe logo, link alla pagina iniziale
    • English
    • italiano
  • italiano 
    • English
    • italiano
  • Login
Mostra Item 
  •   Home
  • Tesi
  • Tesi di Laurea
  • Laurea Magistrale
  • Mostra Item
  •   Home
  • Tesi
  • Tesi di Laurea
  • Laurea Magistrale
  • Mostra Item
JavaScript is disabled for your browser. Some features of this site may not work without it.

Antropopoiesi queer: la costruzione dell'identità nelle persone LGBTQ+

Thumbnail
Mostra/Apri
tesi33943834.pdf (1.099Mb)
Autore
Filippone, Charlotte Maria <2000>
Data
2025-10-06
Disponibile dal
2025-10-09
Abstract
Questa tesi affronta il tema dell’identità declinata in ottica queer, evidenziandone la natura fluida, relazionale e performativa. Lungi dall’essere un’entità fissa, l’identità emerge come prodotto di continui processi di negoziazione con l’“Altro”, con le strutture di potere e con i quadri storico-culturali entro cui si vive. Intrecciando teoria e materiali empirici, la ricerca analizza il concetto di antropopoiesi e identità queer, nelle sue concretizzazioni linguistiche e corporee. Da un lato la lingua, con il suo potere creativo e constativo, si attesta come dispositivo privilegiato, capace di dare visibilità e restituire agency a soggettività storicamente marginalizzate; dall’altro, il corpo viene riconosciuto come superficie simbolica e veicolo espressivo di resistenza e invenzione. L’indagine ha rilevato come le soggettività queer elaborino identità plurali e mutevoli, che si muovono in un orizzonte di rivendicazione di etichette e pratiche condivise (secondo la logica dell’’essenzialismo strategico’) e la resistenza a processi troppo rigidi di categorizzazione sociale. Sul piano linguistico sono emerse pratiche di rinominazione, riappropriazione ecoica degli insulti, neologismi (e occasionalismi) ed usi contestuali che mostrano il carattere situato e contingente dell’identità linguistica. Sul piano antropologico, il corpo è apparso come dispositivo antropopoietico potente, capace di instaurare processi semiotici che legano segni visivi “esteriori” a significati e identità “interiori”. Seppur con i limiti insiti che derivano dai metodi di indagine, che hanno previsto una sollecitazione cosciente da parte dei soggetti interrogati (che potrebbero non aver fatto menzione di elementi rilevanti ai fini della ricerca o che potrebbero servirsi di mezzi di costruzione identitaria inconsapevoli), i risultati raccolti sembrano suggerire l’esistenza o, meglio, la percezione dell’esistenza di una identità queer, che include visioni e pratiche espressive condivise.
 
This thesis addresses the theme of identity from a queer perspective, highlighting its fluid, relational, and performative nature. Far from being a fixed entity, identity emerges as the product of continuous processes of negotiation with the “Other”, with power structures, and with the historical and cultural frameworks within which it emerges. Intertwining theory and empirical materials, the research analyzes the concept of anthropopoiesis and queer identity in its linguistic and bodily manifestations. On the one hand, language, with its creative and constative power, stands out as a privileged device, capable of giving visibility and restoring agency to historically marginalized subjectivities (such as the queer community); on the other hand, the body is recognized as a symbolic and experimental surface, an expressive vehicle of resistance and invention. The study found that queer subjectivities develop plural and changing identities, moving from claiming shared labels and practices (adopted according to the logic of ‘strategic essentialism’) and resisting to overly rigid processes of social categorization. On a linguistic level, practices of renaming, echoic reappropriation of slurs, neologisms (and occasionalisms), and contextual uses have emerged, demonstrating the situated and contingent nature of linguistic identity. On an anthropological level, the body appeared as an extremely powerful anthropopoietic device, capable of establishing semiotic processes that link ‘external’ visual signs to ‘internal’ meanings and identities. Although there are inherent limitations arising from the research methods, which involved conscious prompting by the subjects interviewed (who may not have mentioned elements relevant to the research or who may have used unconscious means of identity construction), the results seem to suggest the existence or, rather, the perception of the existence of a queer identity, which includes a series of shared visions and expressive practices.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesis
Collezioni
  • Laurea Magistrale [6190]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/12967
Metadati
Mostra tutti i dati dell'item

UniRe - Università degli studi di Genova | Supporto tecnico
 

 

UniReArchivi & Collezioni

Area personale

Login

UniRe - Università degli studi di Genova | Supporto tecnico