Follow up ginecologico e riproduttivo in pazienti prepubere e AYA dopo la diagnosi di tumore, in un centro di riferimento regionale
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Author
De Benedetti, Beatrice <2000>
Date
2025-06-23Data available
2025-06-26Abstract
Introduzione
Il counseling riproduttivo al momento della diagnosi oncologica è considerato il gold standard per la
preservazione della fertilità. Tuttavia, molte pazienti trattate in età pediatrica non possono accedere a
strategie preventive, rendendo cruciale il ruolo delle Unità di Oncofertilità nel follow-up a lungo termine.
Obiettivi
Lo studio ha analizzato le motivazioni di accesso all’Unità di Oncofertilità da parte di pazienti con pregressa
neoplasia pediatrica/adolescenziale, valutando la coerenza dell’invio rispetto ai bisogni riproduttivi.
Obiettivi secondari erano la valutazione dell’accettazione della crioconservazione ovocitaria, l’associazione
con trattamenti ad alta gonadotossicità e gli esiti riproduttivi spontanei.
Materiali e metodi
Analisi retrospettiva su 33 pazienti seguite tra il 2014 e il 2025. Alla prima visita post-trattamento sono stati
raccolti dati oncologici, anamnestici e riproduttivi (AMH, AFC, ormoni, ciclicità mestruale). Le pazienti sono
state suddivise in due gruppi: “seeking pregnancy” e “seeking evaluation".È stato proposto un counseling
riproduttivo e, ove indicato, la crioconservazione ovocitaria.
Risultati
Il gruppo “seeking pregnancy” presentava età maggiore alla visita e livelli inferiori di AMH e AFC. Quattro
pazienti hanno ottenuto gravidanze spontanee, due concluse con parto (una a termine, una pretermine) e
due in corso. Tre pazienti (33%) hanno accettato la crioconservazione, senza differenze significative nella
riserva ovarica rispetto a chi ha rifiutato
Conclusioni
Sebbene le pazienti con desiderio riproduttivo si presentino mediamente più tardi rispetto a chi richiede
solo una valutazione, l’età resta comunque inferiore rispetto all’età media alla prima maternità nella
popolazione italiana. Lo studio evidenzia che, nonostante trattamenti gonadotossici, è possibile ottenere
una gravidanza spontanea.È fondamentale garantire un follow-up riproduttivo strutturato anche per le
pazienti escluse dalla preservazione precoce Introduction
Reproductive counseling at cancer diagnosis is the gold standard for fertility preservation. However, many
girls treated before puberty cannot access preventive strategies, making long-term oncofertility care
essential.
Objectives
This study aimed to assess the reasons why female survivors of pediatric/adolescent cancer attend an
Oncofertility Unit in adulthood and evaluate referral timing, oocyte cryopreservation acceptance, and
reproductive outcomes.
Materials and Methods
We retrospectively analyzed 33 patients seen between 2014 and 2025 at a regional Oncofertility Unit. At
first visit, we collected data on oncologic history, gonadotoxic treatments (chemotherapy, pelvic
radiotherapy, pelvic surgery, HSCT), menstrual function, hormonal profile, AMH, and AFC. Patients were
classified as “seeking pregnancy” or “seeking evaluation”. All received individualized reproductive
counseling, and oocyte cryopreservation was proposed when appropriate.
Results
Patients seeking pregnancy (n=9) were older and had lower AMH and AFC compared to those seeking
evaluation (n=24). Three accepted oocyte cryopreservation. Four spontaneous pregnancies occurred: two
resulted in live births (one term, one preterm at 33+6 weeks) and two are ongoing. Despite a higher visit
age, women seeking pregnancy were still younger than the national average maternal age in Italy.
Conclusions
Even after highly gonadotoxic treatments, spontaneous pregnancy is possible. Structured reproductive
follow-up is essential for survivors who did not access fertility preservation at diagnosis, and should be
integrated into long-term survivorship care.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5738]