La depressione nell'anziano: uno studio longitudinale farmacologico di efficacia e tollerabilità
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Autore
Villa, Veronica <1991>
Data
2025-02-06Disponibile dal
2025-02-27Abstract
La depressione maggiore negli anziani è una sfida clinica complessa, spesso aggravata da comorbilità mediche e politerapia. Questo studio multicentrico randomizzato ha confrontato la tollerabilità della vortioxetina rispetto agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) in 357 pazienti over 65 con disturbo depressivo maggiore (DSM-5). I partecipanti sono stati assegnati casualmente a vortioxetina (179) o SSRI (178, di cui il 60% trattato con sertralina).
L’analisi principale ha valutato il tasso di interruzione del trattamento per eventi avversi entro sei mesi. I risultati hanno mostrato che la vortioxetina non ha offerto un vantaggio di tollerabilità rispetto agli SSRI: il 44% dei pazienti ha interrotto il trattamento contro il 33% del gruppo SSRI (odds ratio 1,56; p = 0,042).
L’analisi secondaria non ha evidenziato differenze sostanziali in termini di sicurezza, sintomi depressivi (MADRS) e qualità della vita (EQ-5D), sebbene il test cognitivo Short Blessed Test (SBT) abbia mostrato una lieve superiorità degli SSRI. Alcuni eventi avversi, come ansia, irritabilità e diarrea, sono stati più frequenti con vortioxetina.
Questi dati mettono in dubbio la superiore tollerabilità della vortioxetina negli anziani e suggeriscono che gli SSRI siano un’alternativa efficace e meglio tollerata. Ulteriori studi su larga scala sono necessari per confermare questi risultati e ottimizzare le strategie terapeutiche, sottolineando l’importanza di un approccio personalizzato nella scelta degli antidepressivi per gli anziani, bilanciando tollerabilità, efficacia e comorbilità individuali. Major depression in the elderly is a complex clinical challenge, often worsened by medical comorbidities and polypharmacy. This multicenter randomized study compared the tolerability of vortioxetine versus selective serotonin reuptake inhibitors (SSRIs) in 357 patients over 65 years old with major depressive disorder (DSM-5). Participants were randomly assigned to vortioxet ine (179) or SSRIs (178, with 60% treated with sertraline).
The primary analysis assessed treatment discontinuation due to adverse events within six months. Results showed that vortioxetine did not offer a tolerability advantage over SSRIs: 44% of patients discontinued treatment versus 33% in the SSRI group (odds ratio 1.56; p = 0.042).
Secondary analysis found no substantial differences in overall safety, depressive symptoms (MADRS), or quality of life (EQ-5D), although the Short Blessed Test (SBT) cognitive scores showed a slight superiority for SSRIs. Some adverse events, such as anxiety, irritability, and diarrhea, were more frequently reported with vortioxetine.
These findings question the presumed superior tolerability of vortioxetine in the elderly and suggest that SSRIs may be an equally effective and better-tolerated alternative. Further large-scale studies are needed to confirm these results and optimize treatment strategies, highlighting the importance of a personalized approach in selecting antidepressants for older adults, balancing tolerability, efficacy, and individual comorbidities.