L'impatto dell'eGFR sul tasso di mortalità post diversione biliopancreatica: sfide e ostacoli per il professionista
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Author
Abeti, Valerio <1980>
Date
2025-01-30Data available
2025-02-06Abstract
Introduzione: La valutazione della funzione renale nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica rimane impegnativa, poiché sia l’obesità che la malnutrizione agiscono come fattori confondenti. Sebbene i benefici renali e cardiovascolari della diversione biliopancreatica (BPD) siano stati documentati nel breve termine, gli effetti a lungo termine delle variazioni della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) rimangono poco chiari.
Obiettivo: confrontare diverse formule di eGFR basate sulla creatinina e analizzare l'impatto delle variazioni di eGFR sugli outcomes nei pazienti sottoposti a BPD.
Risultati: sono stati arruolati 284 pazienti. Il BMI medio pre-operatorio, la creatinina e l’eGFR erano rispettivamente 47,0±9,3, 0,87±0,21 mg/dl e 75,3±15,9 ml/min/1,73 m2. Durante un follow-up medio di 16±9 anni, 40 pazienti (16%) sono deceduti. Il BMI è diminuito di -3,7 ±5 %/anno, mentre l’eGFR non aggiustato è aumentato di +3,1 ±7,8 mL/min/m2/anno. Sono state osservate differenze significative nelle stime del GFR, soprattutto in termini di GFR basale. In un modello di Cox aggiustato, una maggiore perdita di peso è stata associata ad un aumento della mortalità, indipendentemente dal BMI basale (HR 2,48 [IC 95% 1,01–6,07], p=0,047). Una variazione positiva del GFR nel primo anno dopo l’intervento chirurgico ha ridotto il rischio di mortalità (HR 0,96 [IC 95% 0,93–0,98], p=0,002), evidenziando l’assenza di miglioramento dell’eGFR a breve termine come un segnale d’allarme per i professionisti. Al contrario, un aumento sostenuto del GFR dopo il primo anno è stato associato ad una mortalità più elevata (HR 1,15 [IC 95% 1,15–1,48], p<0,001).
Conclusione: la valutazione del GFR nel contesto della chirurgia bariatrica rimane impegnativa. Mentre il miglioramento precoce dell’eGFR ha ridotto il rischio di mortalità, l’aumento persistente dell’eGFR dopo il primo anno sembra aumentare significativamente il rischio di mortalità a lungo termine in questi pazienti. Introduction: Assessing kidney function in bariatric patients remains challenging, as both obesity and malnutrition act as confounding factors. Although short-term cardiovascular and renal benefits of biliopancreatic diversion (BPD) have been documented, the long-term effects of estimated glomerular filtration rate (eGFR) changes remain unclear.
Aim: to compare different eGFR formulas based on creatinine and analyze the impact of eGFR changes on outcomes in BPD patients.
Results: 284 patients were enrolled. Mean pre-surgery BMI, creatinine, and eGFR were 47.0±9.3, 0.87 ±0.21 mg/dl and 75.3 ±15.9 mL/min/1.73m2, respectively. During a mean follow up of 16±9 years, 40 patients (16%) died. BMI decreased by -3.7 ±5 %/year, while unadjusted eGFR increased by +3.1 ±7.8 mL/min/m2/year. Significant differences in GFR estimates were observed, especially at baseline. In an adjusted Cox model, greater weight loss was associated with increased mortality, independent of baseline BMI (HR 2.48 [95% CI 1.01–6.07], p=0.047). A positive GFR change during the first year after surgery reduced mortality risk (HR 0.96 [95% CI 0.93–0.98], p=0.002), highlighting the absence of short-term eGFR improvement as a red flag for clinicians. Conversely, a sustained GFR increase beyond the first year was associated with higher mortality (HR 1.15 [95% CI 1.15–1.48], p<0.001).
Conclusion: estimating GFR in bariatric surgery remains challenging. While early eGFR improvement reduced mortality risk, persistent eGFR increase after the first year appears to significantly elevate long-term mortality risk in these patients.