Progettare la complessità del Blocco operatorio
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Autore
Rosso, Simonetta <1992>
Data
2024-12-16Disponibile dal
2025-02-06Abstract
L’individuazione dell’argomento di questa tesi di laurea scaturisce dalla mia volontà di approfondire un ambito della progettazione architettonica ed impiantistica per me nuovo: la progettazione ospedaliera. La mia attenzione si è rivolta ad uno dei reparti che instaura il maggior numero di relazioni con le diverse aree funzionali in cui l’ospedale è organizzato: il Blocco operatorio.
Il reparto operatorio identifica l’insieme dei locali all’interno di una struttura sanitaria che, tramite precisi modelli organizzativi, susseguirsi di spazi, divisione dei percorsi ed utilizzo di specifici arredi, attrezzature e tecnologie, permettono all’équipe chirurgica lo svolgimento delle procedure in sala operatoria. La complessità edilizia e quella impiantistica richieste per la realizzazione delle sale operatorie suggeriscono l’esigenza di creare complessi operatori e non sale isolate, al fine di distribuire i costi di installazione e manutenzione di strutture, impianti e locali comuni su più sale.
Per redigere questa tesi si è fatto riferimento a pubblicazioni, linee guida e normativa nazionale, confrontandole ed integrandole con quelle internazionali. Le fonti in merito non sono molte ed in Italia non esiste un criterio, imposto o suggerito, per dimensionare opportunamente il Blocco operatorio: nelle normative si trovano infatti solo le indicazioni sui requisiti minimi strutturali.
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di ragionare sulla conformazione e sull’interazione tra gli spazi e sul percorso che personale, pazienti, utenti e materiali devono seguire. In seguito si è arrivati a predisporre quattro modelli distributivi da cui partire per generare la struttura di un reparto operatorio. Per verificare il lavoro si è analizzato il caso studio del Blocco operatorio dell’Ospedale Policlinico San Martino, di nuova costruzione ed attualmente in uso, il cui studio ha permesso una maggiore comprensione dei flussi che avvengono all’interno del reparto. The identification of the topic of this dissertation stems from my desire to explore an area of architectural and plant design that is new to me: hospital design. My attention turned to one of the departments that establishes the highest number of relationships with the different functional areas in which the hospital is organized: the surgical department.
The operating department identifies the set of rooms within a health facility that, through predefined, succession of spaces, division of pathways and use of specific furniture, equipment and technologies, allows the surgical team to carry out procedures in the operating room. The required building and plant complexity for the construction of operating rooms suggests the need to create interrelated operating areas in order to distribute the costs of installation and maintenance of common facilities, equipment and rooms of rooms over the full area.
To write this thesis, I referenced to national publications, guidelines and regulations, comparing and integrating them with international ones. There are not many sources around the topic, and in Italy there is no criterion, imposed or suggested, for appropriately sizing the surgical department: in fact, the regulations only indicate the minimum structural requirements.
The goal of this work was to understand the conformation and interaction between spaces and the path that staff, patients, users and materials must follow. This was followed by preparing four distributional models to generate the structure of an operating department. To validate the work, I analyzed the case study of the newly built and currently in use surgical department of the Policlinico San Martino Hospital. This allowed a deeper understanding of the flows that take place within the department.
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollezioni
- Laurea Magistrale [5212]