Realismo e mercificazione: un'analisi critica del blockbuster contemporaneo
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Author
Setzu, Niccoló <2000>
Date
2024-12-10Data available
2024-12-12Abstract
Siamo esseri contingenti, situati. La cornice in cui agiamo è sempre determinata, particolare, ma soprattutto relazionale. Il cinema, nel suo manifestarsi, si situa all’interno di questo spazio, partecipa nel determinare l’evolversi inesorabile dei valori culturali. Tale capacità, va però questionata: come tutti gli strumenti, anche il cinema non è neutrale, ed il suo enorme potenziale coercitivo è sempre direzionato, determinando necessariamente una responsabilità etica. In tale responsabilità però, di riflesso, ricade anche chi sta dall’altra parte, chi si posiziona davanti allo schermo.
In che modo il cinema influenza le nostre coscienze? In che modo il cinema veicola valori che si riflettono sulle nostre forme relazionali, sul nostro modo di agire, sulle nostre idee e stereotipi? Quando è definibile come coercitivo l’utilizzo del cinema? E che ruolo, che responsabilità ha il pubblico, il quale è bersaglio di un tal susseguirsi di immagini in movimento, ma anche consumatore che ne richiede determinate forme e rappresentazioni?
Da molti anni ormai il cinema si declina anche nell’accezione di Blockbuster, un prodotto che nasce con l’intento di essere il più diffondibile possibile tramite storie dalle tematiche trasversali e budget enormi. Tali film saranno oggetto di riflessione di questo scritto. Il motivo nasce dalle precedenti domande, alle quali mi sono reso conto fosse necessario un lungo lavoro di approfondimento per riuscire quantomeno a fornire degli elementi di risposta, necessariamente parziali e conseguentemente rifioriti in un nuova primavera di domande. Si tratta di un percorso spiraliforme, di un flusso che ha nella sua via, nel suo approccio il vero aspetto decisivo. We are contingent beings, situated. The framework in which we act is always determined, particular, but above all relational. Cinema, in its manifestation, is situated within this space, participating in determining the inexorable evolution of cultural values. This capacity, however, must be questioned: like all tools, cinema is not neutral, and its enormous coercive potential is always directed, necessarily determining an ethical responsibility. In this responsibility, however, also falls on those who are on the other side, who are positioned in front of the screen.
How does cinema influence our consciences? How does cinema convey values that are reflected in our relational forms, our way of acting, our ideas and stereotypes? When can the use of cinema be defined as coercive? And what role, what responsibility does the public have, which is the target of such a succession of moving images, but also consumer who demands certain forms and representations?
For many years now, cinema has also been produced in the form of blockbusters, a product that was born with the intention of being as widespread as possible through stories with transversal themes and huge budgets. These films will be the subject of this thesis. The reason stems from the previous questions, to which I realized that a long study was necessary in order to be able to provide at least some elements of answer, necessarily partial and consequently reborn in a new spring of questions. It is a spiraliform path, a flow that has in its way, in its approach the real decisive aspect.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4954]