Problemi in tema di depistaggio documentale
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Author
Bellanova, Irene <1999>
Date
2024-12-05Data available
2024-12-12Abstract
La consapevolezza della pericolosità e dell’incidenza delle condotte depistatorie nell’ambito dei procedimenti penali ha condotto il legislatore a rafforzare gli strumenti di contrasto di tali atti. La legge n.133 dell’11 luglio 2016, apporta alcune modifiche al capo dei delitti contro l’Amministrazione della giustizia ed amplia il relativo catalogo, introducendo nel Codice penale una nuova figura di reato regolata dall’art. 375 c.p. e denominata “frode in processo penale e depistaggio”. Offrendo uno strumento normativo per contrastare più efficacemente le condotte che ostacolano il regolare accertamento della verità nei procedimenti penali, specialmente quando tali condotte sono tenute da soggetti muniti di qualifiche pubblicistiche, questo intervento ha rappresentato una risposta legislativa volta a colmare le lacune nella tutela dell’attività giudiziaria.
Prendendo le mosse dai lavori preparatori, il presente elaborato si propone di individuare i beni giuridici protetti ed analizzare la fattispecie in tutti i suoi elementi costitutivi come la condotta tipica, la qualifica soggettiva dell’agente e il dolo specifico richiesto, evidenziando le criticità derivanti dalla formulazione normativa adottata dal legislatore e i successivi interventi giurisprudenziali che hanno contribuito a chiarire e consolidare l’applicazione della norma.
Il secondo capitolo è dedicato alla trattazione del regime delle circostanze aggravanti e attenuanti, con particolare riguardo alla controversa natura giuridica dell’aggravante descritta al comma secondo e delle relative conseguenze applicative. The recognition of the potential harm and prevalence of depistatory conduct in the context of criminal proceedings has prompted legislative action to enhance the tools available for combating such acts. The legislative amendment, enshrined in Law No. 133 of 11 July 2016, introduces amendments to the chapter of crimes against the Administration of Justice and expands the relevant catalogue. It introduces a new figure of crime, regulated by Article 375 of the Criminal Code, which is defined as 'fraud in criminal proceedings and depersonalisation'. The legislative intervention represented a response aimed at filling gaps in the protection of judicial activity, particularly in regard to the effective counteraction of conduct that obstructs the regular ascertainment of the truth in criminal proceedings. This was achieved by offering a regulatory tool to more effectively address such conduct, especially when engaged in by persons with public prosecutorial qualifications.
This paper, drawing on the preparatory work, aims to identify the protected legal assets and analyse the case in all its constituent elements, including typical conduct, subjective qualification of the agent and specific intent required. It will highlight critical issues arising from the regulatory wording adopted by the legislator and subsequent case law interventions that have helped clarify and consolidate the application of the rule.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4954]