Effectiveness del Durvalumab in combinazione alla chemioterapia nel trattamento del carcinoma delle vie biliari avanzato: analisi di real-world data.
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Autore
Pirrone, Chiara <1992>
Data
2024-11-06Disponibile dal
2024-11-21Abstract
Background: Lo studio di fase III TOPAZ-1 ha dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza della combinazione di durvalumab, gemcitabina e cisplatino in pazienti con carcinoma delle vie biliari avanzato. Tuttavia, l’applicazione dei risultati di studi registrativi nella pratica clinica risulta complessa, soprattutto per neoplasie relativamente rare. Abbiamo condotto uno studio “real-world” per valutare l’effectiveness e la tollerabilità di questo schema terapeutico.
Metodi: Sono stati arruolati pazienti con tumori delle vie biliari non resecabili, localmente avanzati o metastatici trattati con questa combinazione in 17 centri italiani, incluso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino. Endpoint primario: sopravvivenza libera da progressione (PFS). Endpoint secondari: sopravvivenza globale (OS), tasso di risposte obiettive (ORR) e sicurezza.
Risultati: Da febbraio a novembre 2022, sono stati arruolati 145 pazienti, di cui 16 presso l’IRCCS Policlinico San Martino. La PFS mediana in questa coorte è stata di 4.7 mesi (IC 95% 2,3-11) e la OS mediana di 9.0 mesi (IC 95% 4-15), con un ORR del 18.8%. Nella coorte italiana abbiamo evidenziato una PFS mediana di 8.9 mesi (IC 95%: 7,4–11,7), OS mediana di 12.9 mesi (IC 95%: 10,9–12,9) e ORR del 34.5%, con un tasso di controllo della malattia (DCR) dell'87.6%. Eventi avversi di qualsiasi grado si sono verificati nel 94.5% dei pazienti della coorte Italiana (93.8% in quella dell’IRCCS Policlinico San Martino), di cui 35.2% di grado 3–4. Eventi avversi immuno-mediati sono stati osservati nel 22.7% della coorte italiana (18.8% in quella dell’IRCCS Policlinico San Martino) di cui 2.1% di grado 3–4.
Conclusioni: Questa analisi real-world ha confermato i risultati dello studio TOPAZ-1 in termini di PFS, OS, ORR e sicurezza, anche se con risultati di sopravvivenza leggermente inferiori. I benefici a lungo termine di PFS e OS in sottogruppi selezionati confermano il valore dell’immunoterapia nelle popolazioni “real-world”. Background: The phase III TOPAZ-1 trial demonstrated a survival benefit with the combination of durvalumab, gemcitabine and cisplatin in patients with advanced biliary tract cancer (BTC). However, translating data from pivotal trials into daily clinical practice remains challenging especially for rare neoplasm. We conducted a real-world study to assess the effectiveness and tolerability of durvalumab in combination with cisplatin and gemcitabine in BTC patients across 17 italian centers, including IRCCS Ospedale Policlinico San Martino.
Methods: Patients with unresectable, locally advanced, or metastatic BTC treated with this combination were enrolled. The primary endpoint was progression-free survival (PFS). Secondary endpoints included overall survival (OS), overall response rate (ORR), and safety.
Results: From February 2022 to November 2022, 145 patients were enrolled. Among these patients, 16 (11%) were treated at IRCCS Ospedale Policlinico San Martino. Median PFS in this cohort was 4.7 months (95% CI 2.3-11), median OS was 9.0 months (95%CI 4-15). ORR was 18.8%. For the full Italian cohort median PFS was 8.9 months (95% CI: 7.4–11.7), median OS was 12.9 months (95% CI: 10.9–12.9), confirmed ORR was 34.5%, with a disease control rate (DCR) of 87.6%.
Adverse events (AE) occurred in 137 patients (94.5%), whit grades 3–4 AEs in 35.2%. Immune-mediated AEs were noted in 22.7%, with grades 3–4 in 2.1%. In IRCCS Policlinico San Martino population AEs of any grade occurred in 93.8% and immune AEs in 18.8%.
Conclusion: This real-world analysis confirmed the results of the TOPAZ-1 trial regarding PFS, OS, ORR, and safety. Real-world data derived from IRCCS Ospedale Policlinico San Martino indicated slightly shorter median survival outcomes but demonstrated long term PFS and OS benefits in a subset of patients. This latter finding confirms the added value of immunotherapy even in a real world- population.