L'influenza dell'educazione nello sviluppo della coscienza morale.
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Autore
Gimelli, Chiara <2002>
Data
2024-11-14Disponibile dal
2024-11-21Abstract
L’interesse per la filosofia pratica, in particolare per la natura dell’agire umano, ha guidato la scelta della coscienza morale come tema centrale della tesi. Nel corso universitario di antropologia filosofica, è stata approfondita questa dimensione interiore che orienta l’individuo nel discernimento tra bene e male, fondamentale per la formazione dell’identità personale e per la vita sociale. La comprensione della coscienza morale risulta inoltre rilevante in ambito educativo, poiché permette di sviluppare metodi che tengano conto sia delle capacità intellettuali che degli aspetti morali della persona. Il primo capitolo analizza due questioni principali: se la coscienza morale sia un “giudizio o un sentimento” e se rappresenti “un ostacolo o una risorsa”. Vengono confrontate le teorie di Hume, che pone l’accento sul ruolo della sfera affettiva, con quelle di Allegri, che considera i giudizi morali come atti intellettuali. Nella seconda questione, si mettono in relazione Arendt, che vede nella coscienza una risorsa per vivere autenticamente, e Freud, che la considera un ostacolo alla felicità. Il secondo capitolo affronta il dibattito tra libertà e determinismo. Il determinismo biologico sostiene che i comportamenti morali siano determinati da processi genetici, mentre l’approccio pedagogico sottolinea l’influenza di fattori sociali ed educativi, come la cultura e la famiglia, pur riconoscendo un margine di libertà nella coscienza morale. Infine, il terzo capitolo esamina il legame tra coscienza morale ed educazione, sottolineando quali sono le caratteristiche della relazione educativa che contribuiscono in modo efficace allo sviluppo etico e morale dell'educando. Nell'ultimo paragrafo viene approfondito il progetto MelArete, che promuove lo sviluppo di competenze etiche nei bambini. The interest in practical philosophy, particularly in the nature of human action, guided the choice of moral conscience as a central theme of the thesis. In the university course of philosophical anthropology, this inner dimension that guides the individual in the discernment between good and evil, fundamental for the formation of personal identity and for social life, has been deepened. Understanding the moral conscience is also relevant in education, since it allows methods to be developed that take into account both intellectual abilities and moral aspects of the person. The first chapter analyses two main questions: whether moral conscience is a "judgment or a feeling" and if it represents "an obstacle or a resource". Hume’s theories, which put the emphasis on the role of the affective sphere, are compared with those of Allegri, who considers moral judgments as intellectual acts. In the second question, we can see the conflict between Arendt, who sees consciousness as a resource for living authentically, and Freud, who considers it an obstacle to happiness. The second chapter addresses the debate between freedom and determinism. Biological determinism argues that moral behaviour is determined by genetic processes, while the pedagogical approach emphasizes the influence of social and educational factors such as culture and family, while recognizing a margin of freedom in moral conscience. Finally, the third chapter examines the link between moral conscience and education, highlighting which are the characteristics of the educational relationship that contribute effectively to the ethical and moral development of the educant. The last paragraph examines the MelArete project, which promotes the development of ethical skills in children.
Tipo
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollezioni
- Laurea Triennale [2232]