La gestione e l'assistenza infermieristica del paziente contenzionato in ambito psichiatrico.
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Autore
Patelli Scarone, Chiara Eleonora <2002>
Data
2024-10-24Disponibile dal
2024-11-07Abstract
La contenzione in ambito psichiatrico si riferisce all’uso intenzionale di
misure mirate a limitare i movimenti volontari, parziali o completi, del corpo
del paziente. È una pratica eccezionale e temporanea, necessaria solo in
situazioni estreme per garantire la sicurezza del paziente e del personale
sanitario. Tuttavia, l'uso della contenzione è controverso, con rilevanti
implicazioni etiche, legali e professionali. Questa pratica può generare effetti
psicologici negativi su pazienti e operatori, come ansia, stress, riduzione
dell'autostima e prolungamento della degenza. Pertanto, è fondamentale
considerare strategie alternative che possano offrire un'assistenza adeguata e
ridurre l’uso della contenzione. Questo lavoro esplora l’utilizzo della
contenzione in contesti psichiatrici acuti e di emergenza, con un focus sulle
possibili strategie alternative per prevenire e gestire i comportamenti
aggressivi, in particolare in SPDC.
La revisione ha evidenziato che l'implementazione di strategie alternative alla
contenzione riduce significativamente gli episodi di aggressività e la necessità
di interventi coercitivi. Le strategie identificate includono interventi semplici,
come la formazione del personale, tecniche di de-escalation e modifiche
ambientali, e interventi complessi, come programmi integrati di riduzione
delle contenzioni (es. Restrain Yourself). L’uso di tecniche meno coercitive
può migliorare la relazione terapeutica tra paziente e infermiere, purché il
personale sia adeguatamente formato.
In conclusione, è essenziale ridurre l'uso di misure coercitive per minimizzare
i loro effetti negativi su pazienti psichiatrici e operatori sanitari. Esistono
strategie alternative efficaci nel contenere i comportamenti aggressivi e la
necessità di restrizioni. Restraint in psychiatric settings refers to the intentional use of measures aimed at limiting the voluntary, partial, or complete movements of the patient’s body. It is an exceptional and temporary practice, necessary only in extreme situations to ensure the safety of both the patient and healthcare staff. However, the use of restraint is controversial, with significant ethical, legal, and professional implications. This practice can have negative psychological effects on both patients and staff, such as anxiety, stress, reduced self-esteem, and prolonged hospital stays. Therefore, it is essential to consider alternative strategies that can provide adequate care and reduce the use of restraint.
This work explores the use of restraint in acute and emergency psychiatric settings, with a focus on possible alternative strategies to prevent and manage aggressive behaviors, particularly in Psychiatric Diagnosis and Care Services (SPDC). The review has shown that implementing alternative strategies to restraint significantly reduces episodes of aggression and the need for coercive interventions. The identified strategies include simple interventions, such as staff training, de-escalation techniques, and environmental modifications, as well as more complex interventions, like integrated restraint reduction programs (e.g., Restrain Yourself). The use of less coercive techniques can improve the therapeutic relationship between patients and nurses, provided that the staff is adequately trained.
In conclusion, it is essential to reduce the use of coercive measures to minimize their negative effects on psychiatric patients and healthcare workers. Effective alternative strategies exist to manage aggressive behaviors and reduce the need for restraints.
Tipo
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollezioni
- Laurea Triennale [2232]